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Mentre l’Agenda del World Economic Forum sembrerebbe una teoria del complotto, è in realta’ un piano concreto e ben documentato su cui lavorano attivamente alcune delle persone più influenti del mondo.
“You’ll own nothing. And you’ll be happy.”
Questo messaggio del WEF si è diffuso così tanto che persino persone apolitiche l’hanno sentito o ne hanno visto la pubblicità, che è stata successivamente rimossa, ma è sopravvissuta su archivi e Twitter:
potete guardare il video originale qui
“Tra le tante sfide diverse e affascinanti che dobbiamo affrontare oggi, la più intensa e importante è come comprendere e plasmare la nuova rivoluzione tecnologica, che comporta niente di meno che una trasformazione dell’umanità”.
Fondatore del WEF Klaus Schwab, La Quarta Rivoluzione Industriale
Secondo il sito web del WEF, la Quarta Rivoluzione Industriale “è caratterizzata da una fusione di tecnologie che offusca i confini della sfera fisica, digitale e biologica”.
Al centro della quarta rivoluzione industriale c’è la creazione di un ID digitale globale, impianti di microchip, editing genetico, dispositivi intelligenti sempre più invadenti, bionanotecnologie, intelligenza artificiale e apprendimento automatico.
Mentre noi per forza di cose ci facciamo distrarre da altre questioni (ultimamente il caro bollette, per esempio), i Governi si stanno muovendo (irreversibilmente?) verso un sistema di credito sociale basato sull’ID digitale.
La stragrande maggioranza della popolazione non ha ne’ il tempo ne’ la voglia/interesse di approfondire queste tematiche, di qui il nome di questo sito (Street News), che vorrebbe essere una sorta di stimolo ad interessarsi e capire per l’uomo della strada.
“La quarta rivoluzione industriale non sta cambiando solo ciò che facciamo, ma anche chi siamo.
L’impatto che avrà su di noi come individui è multiforme, influenzando la nostra identità e le sue numerose sfaccettature correlate: il nostro senso di privacy, le nostre nozioni di proprietà, i nostri modelli di consumo… Influirà sul modo in cui incontriamo le persone e coltiviamo relazioni, le gerarchie su cui dipendiamo dalla nostra salute e, forse prima di quanto pensiamo, potrebbe portare a forme di accrescimento umano che ci portano a mettere in discussione la natura stessa dell’esistenza umana…”
“Per tutte le ragioni già citate, siamo alle soglie di un radicale cambiamento sistemico che richiede all’essere umano un continuo adattamento. Di conseguenza, potremmo assistere ad un crescente grado di polarizzazione nel mondo, segnato da coloro che abbracciano il cambiamento contro coloro che vi resistono» (Schwab 92).
“E se ci fosse un modo migliore? E se potessi esternalizzare la fatica del processo decisionale a una terza parte affidabile? E se la tecnologia ti permettesse di esternalizzare ulteriormente il tuo processo decisionale, ad un agente digitalmente automatizzato, che potenzialmente utilizza l’intelligenza artificiale (AI), che potrebbe prendere attivamente quelle decisioni per te… E se non ci fosse lo schermo? La raccolta di dati ambientali… è sempre più comune”, si legge in un estratto da un documento del WEF.
Ci sono tanti “e se”. Ma come si fa a convincere o costringere le persone ad accettare la Rivoluzione?
Infatti, secondo Schwab, “… il mondo manca di una narrativa coerente, positiva e comune che delinei le opportunità e le sfide della quarta rivoluzione industriale, una narrativa che è essenziale se vogliamo potenziare un insieme diversificato di individui e comunità, ed evitare una contraccolpo popolare contro i cambiamenti fondamentali in atto”
Questo ci porta al “Great Reset“.
“Per ottenere un risultato migliore, il mondo deve agire insieme e rapidamente per rinnovare tutti gli aspetti delle nostre società ed economie, dall’istruzione ai contratti sociali e alle condizioni di lavoro”, scrive Schwab in un articolo. “Ogni Paese, dagli Stati Uniti alla Cina, deve partecipare e ogni industria, dal petrolio e gas alla tecnologia, deve essere trasformata. In breve, abbiamo bisogno di un “Grande Reset” del capitalismo.
Secondo Schwab, il “Great Reset” ha tre componenti principali:
“Il primo orienterebbe il mercato verso risultati più equi. A tal fine, i governi dovrebbero migliorare il coordinamento (ad esempio nella politica fiscale), aggiornare gli accordi commerciali e creare le condizioni per una “economia delle parti interessate” (“stakeholder economy”)… Inoltre, i governi dovrebbero attuare riforme attese da tempo che promuovano una maggiore equità di risultati…”
“La seconda componente del Great Reset garantirebbe che gli investimenti portino avanti obiettivi condivisi, come uguaglianza e sostenibilità… Piuttosto che usare questi fondi… per colmare le crepe nel vecchio sistema, dovremmo usarli per crearne uno nuovo più resiliente , equo e sostenibile nel lungo periodo. Ciò significa, ad esempio, costruire infrastrutture urbane “green” e creare incentivi affinché le industrie migliorino il loro track record in termini di metriche ambientali, sociali e di governance (ESG).
(ESG) Environmental, Social, and Governance metrics.
“La terza e ultima priorità è sfruttare le innovazioni della Quarta Rivoluzione Industriale per sostenere il bene pubblico, in particolare affrontando le sfide sanitarie e sociali”.
Cosi’, ad occhio, a me sembrano vaneggiamenti di un esaltato.
Eppure sono le linee guida che i Governi di tutto il mondo stanno seguendo e attuando, USA, Canada, UE, UK, etc.
Se non vi e’ ancora chiaro, lo sara’ quando sarete meglio informati.
Queste tre componenti appena elencate sembrano non malvagie.
Tuttavia, ad una analisi piu’ attenta, il Great Reset coinvolge diverse proposte davvero radicali.
Esse includono la sostituzione del capitalismo con il comunismo globale, l’implementazione di un reddito di base universale, la collusione dei governi obbligati a seguire i voleri di globalisti non eletti, per garantire che le società rispettino le metriche ESG provvisorie stabilite dalle ONG – di conseguenza distruggendo la maggior parte delle piccole imprese nel processo di attuazione – e trasformando completamente l’umanità tramite la Quarta Rivoluzione Industriale, sotto le spoglie dell’assistenza sanitaria.
Per la gente comune, il Great Reset e l’agenda del World Economic Forum comportano la privazione dei propri diritti, la perdita della capacità di assicurarsi una vita dignitosa, il diventare dipendenti da uno stato invasivo e ostile, l’essere sottoposti ad un monitoraggio costante e al controllo da parte di terzi che lavorano per conto dello stato e dei globalisti, rispettando le folli e non scientifiche politiche ambientali, che ridurranno drasticamente la qualità della vita per la maggioranza delle persone sul pianeta.
E mentre il Great Reset nasce da un’idea di Klaus Schwab, va notato che le Nazioni Unite, così come molte altre organizzazioni internazionali, hanno totalmente aderito al progetto, con l’ONU che raccomanda di ridurre il consumo di carne rossa a 14 grammi (un morso ) al giorno per persona, nell’ambito dei propri obiettivi ESG e del quadro dietetico internazionale.
Ma come potrebbero essere gestiti tali obiettivi ESG a livello individuale?
Come potrebbero i governi sapere quando un singolo cittadino ha consumato più del consentito boccone di carne rossa, e come potrebbero impedirlo?
È qui che entrano in gioco ID digitali, valuta digitale e punteggi di credito sociale.
Chiaro no?
Quando tutto sara’ digitalizzato, il controllo sara’ totale.
Avremo un punteggio (credito sociale) in base a quanta carne abbiamo mangiato, o quanti Km abbiamo percorso con la nostra auto, etc.
Ogni servizio/prodotto avra’ un punteggio in base alla impronta di CO2, se superi il limite max non saprei cosa e’ previsto.
Intanto loro vanno nello spazio a giocare a golf e usano jet privati.
FOLLIA PURA.
Tutte le transazioni, le attività, i consumi, i movimenti, i dati biometrici, tutto ciò che dici, tutto ciò che scrivi online sara’ monitorato e soggetto ad un Social Credit Score, legato alla tua identita’ digitale e affiancato da una moneta digitale in ogni momento controllabile (l’abolizione del contante per combattere l’evasione fiscale, si si come no).
Mi raccomando, continuate a pagare porgendo il vostro telefonino e/o usando le vostre carte debito-credito tutte le volte, sarete trendy!
E perche’ no, metteci anche un po’ di shopping on-line!
Chiunque non sia interessato a questi temi dovrebbe invece esserlo, perché l’implementazione di un ID digitale globale segnerà la fine della libertà umana come la conosciamo.
Questo sito nasce con l’intento di aprire gli occhi alla gente comune per il nostro bene comune.
L’agenda del World Economic Forum deve essere contrastata a tutti i livelli, per garantire la continua prosperità della nostra specie.
Riferimenti (Fonti):
The Fourth Industrial Revolution (PDF, Klaus Schwab)
The Fourth Industrial Revolution